MARIANGELA UNGARO

di Sherif Awad
Specialmente per www.MeetingVenus.com

MARIANGELA UNGARO

-Nasco a Milano da una famiglia italiana di origini meridionali. Mia madre era insegnante alla scuola elementare, e mio padre era ingegnere all’Eni.
Ho una sorella più piccola.
Purtroppo per un problema alle gambe ero spesso costretta a stare ferma, così ho sviluppato fin da piccolissima una spiccata propensione per la musica, il suono, il ritmo e per l’immaginazione che ne scaturiva.Inoltre avevo sviluppato molto precocemente la comunicazione verbale.
A due anni suonavo una tastiera Farfisa, imitavo i jingle pubblicitari. A 5 anni avvenne la svolta. Un’amica di mia madre portava la figlia mia coetanea a lezioni di pianoforte con la concertista Rosanna Rossi Vallini. Ebbene, a questa bimba non piaceva, al contrario,  io, che andavo in compagnia a fare solo l’uditrice, impazzivo dalla gioia. Un giorno la signora Vallini se ne accorse. Dopo poche lezioni ero già una piccola pianista e i miei genitori iniziarono a mandarmi a lezione. Tutt’oggi non comprendono perchè io mi ostini a mandare avanti una carriera come quella di compositrice e musicista, nonostante la fatica e il mancato o simbolico pagamento, ma sanno che mi rende felice.

-Modelli da cinema, teatro, danza, TV durante l’infanzia e l’adolescenza:Tutti i classici degli anni ’70 ’80 e ’90. E considerate fondamentali Bach, Mozart, Mahler. In quanto al cinema, ho scritto 8 volumi sul mondo della colonna sonora a livello mondiale, Cinema d’Ascolto.
https://mariangelaungaro.wixsite.com/stardust-art-studios/cinemadascolto 

-Studio perenne e non solo quello accademico, scolastico. Si impara moltissimo semplicemente ascoltando prove, andando ai concerti, rendendosi umili apprendisti sempre, appena possibile, fare della musica la propria vita felice.

-Raggiungere la celebrità è importante solo se la si è raggiunta percorrendo il sentiero dell’onestà, della cultura e del Bene.
Altrimenti o è effimera o il prodotto è spazzatura. Quindi durerà poco. Io sto bene anche così, vorrei solo avere più possibilità serie di lavoro. Il problema è di tutti comunque, non solo mio, anzi, posso dire che nonostante tutto, lavoro.

-S affrontano sempre sfide nel campo musicale: quando sei giovane devi affrontare te stesso, le tue paure, i tuoi limiti devono essere superati, e sei solo; poi cresci, diventi adulto e se hai colto il senso della vita, magari hai dei figli, una famiglia…E poi le persone muoiono e lasciano voragini dentro di noi, insanabili nemmeno con tutta la musica del mondo, che può solo aiutare a rimarginare le ferite. Attualmente ho anche delle sfide personali da combattere.

-L’Italia? Temo non ci sia nulla di cui parlare, purtroppo. la Cultura è morta da un bel po’. Direi da 20 anni circa.

-Con umiltà: una parola che in pochi hanno volontà di esperire. Eppure, senza umiltà e senza preconcetti, nulla è veramente ascoltato, capito, interiorizzato per sempre-

-l’equilibrio tra la vita privata e la pratica professionale: Ho semplicemente fuso le due cose e ho lasciato che la vita reale si fondesse con quella artistica. Altrimenti non avrei avuto nulla da scrivere!

-Progetti attuali e futuri:
1. Terra, spettacolo operama di arti olistiche con Alfieri
2. cinema dascolto editato e pubblicato per intero in un solo volume.
3. che i miei figli stiano bene.
Chiedo troppo, lo so, ma preferisco mirare alto; a scendere si fa sempre in tempo.

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