Giovanna Criscuolo

di Sherif Awad

Giovanna Criscuolo

– ho iniziato a fare teatro a 16 anni perché ero una ragazza molto timida e non riuscivo a relazionarmi con gli altri, così attraverso la recitazione e l’espressione corporea ho cominciato a sentirmi più sicura.La mia timidezza, per assurdo, scompariva davanti a centinaia di gente. Merito della quarta parete e poi sapevo che stavo interpretando un ruolo, un personaggio che mi permetteva di dire delle cose che forse nella vita non aver osato dire per va della timidezza. Così all’età di 18 anni ho deciso che questo sarebbe stato il mio lavoro. Mio padre non la prese bene. Voleva per me un posto sicuro, con uno stipendio. All’inizio ci ho provato, ma ho subito capito che soffocavo. Non era per me e così ho deciso di fare l’attrice

– Ho sempre ammirato sin da piccola attrici come Monica Vitti e Mariangela Melato e quando mi sono avvicinata al cabaret ho adorato Anna Marchesini

-è importante avere le basi teoriche per essere un’artista e sicuramente anche la tecnica, ma il vero apprendimento, la vera crescita te li dà il palco, la platea. E anche vero che studiare per me non significa prendere solo un diploma, ma frequentare stages, confrontarsi con stili diversi. Secondo me l’artista non dovrebbe smettere mai di conoscere

-l’ambizione sana è importante per un’artista. Ti dà quegli stimoli che per me sono essenziali. Non necessariamente questo è legato alla celebrità, che comunque, è inutile negarlo, porta un benessere economico. Però vincere l’Oscar non sarebbe male!

– La sfida più grande in questo momento storico è tornare a fare il mio lavoro. In Italia, purtroppo, non è semplice. La meritocrazia è una parola sconosciuta e avere l’opportunità di ampliare il proprio giro è un ostacolo molto difficile ma superare

Giovanna Criscuolo

-Gli artisti, in Italia, non sono tutelati per niente. L’artista non è riconosciuto come un lavoratore

-Negli anni, grazie anche alla TV, in Sicilia sono diventata un volto familiare e quindi ho avuto la fortuna di essere chiamata dalle produzioni. Inoltre con dei miei colleghi auto produciamo spettacoli e per non farmi mancare nulla giro da sola con il mio spettacolo di cabaret

– Sono una mamma e una moglie e se posso svolgere la mia attività serenamente lo devo a mio marito che ha sempre creduto in me e a mia madre che mi ha dato una grande mano con mia figlia quando ero fuori casa per diverso tempo

-La nuova generazione tende a voler diventare un ‘artista per essere “famosi. Il mio consiglio è di non omologarsi, di non essere la copia di nessuno, perché la tendenza è di seguire un modello e il rischio è di non avere una propria personalità artistica

-Il mio progetto attuale è quello di riprendere ciò che ho lasciato in sospeso a causa del lockdown. Per il futuro spero di pubblicare il mio libro da cui vorrei trarre il film. Per il resto chissà…

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