ELDA ALVIGINI

ELDA ALVIGINI
-Sono giorni particolari qui in Italia, stiamo vivendo qualcosa di tremendo, c’è un nemico subdolo ed invisibile , da cui per difenderci, abbiamo come unica arma lo stare a casa. Quindi colgo l’occasione per ringraziarvi, è bello fermarsi a pensare a se stessi, e attraverso le vostre domande, capire un po’ meglio chi sono. 
-Sono cresciuta con 2 genitori molto giovani, e amanti dell’arte, della letteratura, del teatro e del cinema. Sono cresciuta sin da piccolissima nei musei, andando a teatro e al cinema con loro. Sono stata quindi, anche se involontariamente, indirizzata a queste materie. Poi alle elementari ho incontrato, in una scuola pubblica di periferia, una maestra speciale la maestra Balduini, che ci faceva fare le recite! Per me era il più bel gioco che potessi fare, e quando lei mi disse che era un mestiere, a parte lo stupore per la scoperta : essere pagati per giocare?? Non ebbi più dubbi su quello che volevo fare da grande. Da lì in poi tutti i miei studi sono stati orientati in quella direzione , dopo il liceo classico mi sono laureata in lettere moderne con una tesi su Antonioni. Negli stessi anni , provavo ad entrare alle uniche scuole di recitazione accreditate negli anni ’90, Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e il Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo ben 3 tentativi (il primo al CSC, il secondo alla Silvio D’Amico), al terzo  riuscivo ad accedere al CSC! 
-In realtà io e mio fratello Alfredo  siamo stati cresciuti con una grande libertà, voglio dire, non ha fatto parte della mia educazione dover scegliere un modello, avevo già due genitori abbastanza originali, fuori dagli schemi, quindi più che modelli, posso dire a posteriori, che forse tra le tantissime cose che ci portavano a vedere alcune sono restate forti dentro di me : le comiche di Charlie Chaplin, Buster Keaton, Woody Allen, Dario Fo, e poi tutto il neorealismo italiano, ladri di biciclette, Bellissima, i film di Totò, ma anche Buñuel, Bellocchio, Bergman, Visconti e Fellini. Quindi non saprei, ringrazio i miei genitori, per non avermi fatto vedere troppa tv, facevo molto sport, o giocavo con loro e mio fratello;  una cosa la ricordo bene però, ero rimasta colpita dalla Magnani, così come dalla Masina, perché non erano belle, e facevano sempre questi personaggi sfortunati, sofferenti, e, lo so sembrerà, starano ma io da piccola ho sofferto molto, soprattutto a causa dei miei compagni di classe che mi bullizzavano chiamandomi negra e scimmia  “ Che labbra grandi che hai, che sei negra?” Oppure, gioie e dolori della scuola pubblica, mi chiamavano bugiarda perché non credevano che mio padre facesse il pilota di aeroplani…
Elda Alvigini
ma vabbè c’ho appunto scritto uno spettacolo sui miei ricordi d’infanzia con due genitori radical chic di sinistra (INUTILMENTEFIGA andato in onda anche recentemente su Rai Premium) ! E si ride molto in realtà, perché poi tutto è stato superato, e anzi tutti questi ostacoli da saltare, mi hanno resa più forte e determinata. La danza ha un capitolo a parte, mi perdevo sognando guardando volteggiare i ballerini, quando andavo con la mia amica Manuela e sua mamma a vedere “il balletto”, quello con i tutù e le coroncine intendo, perché con i miei solo Dervisci e Pina Bausch, ovviamente! – 
-Sono una secchiona di natura, vengo dall’agonismo sportivo : se vuoi un buon risultato devi lavorare sodo. Quindi non mi sarei mai immaginata  di provare a fare l’attrice senza studiare, cosa che continuo a fare. 
-Per me è importante essere un buon essere umano, svegliarmi soddisfatta di me ogni mattina, certo vincere l’Oscar mi piacerebbe eccome!  
-La grande sfida per un attore è resistere nei momenti di poco lavoro, o per un insuccesso, sentirsi attori anche se non sei in scena , non sei su un set, quello si è difficile. Ogni ruolo, ogni nuovo lavoro è una sfida, un mettersi in gioco, rischiare tutto. Se poi vogliamo giocare a “ che ti piacerebbe fare?” allora vorrei fare un film d’azione, di quelli con i salti tra i grattacieli, i lanci dagli aeroplani ecco! E magari una grande figura femminile del passato, sono scommesse sempre sognate dagli attori! 
-Ecco, forse questa domanda era stata pensata prima del Coronavirus, che ha cristallizzato tutto. I teatri, i cinema, i set, le produzioni, sono fermi, centinaia di migliaia, di lavoratori dello spettacolo, che già se la passavano abbastanza male, disoccupati perché si sono fermate le turnè, i set, appunto. Che sarà di noi non so, come pensano di aiutarci? Ma in Italia negli ultimi decenni, la cultura sembra non essere più importante… in Italia?! Ma noi siamo la patria dell’arte, della cultura, ma come si fa a lasciare andare tutto in malora?! Scusate lo sfogo, però c’è una cosa che so, che proprio dalla cultura verrà la risposta più forte. Le grandi opere nascono sempre in un momento di crisi, e così succederà anche questa volta. 
-Studio, il personaggio , la realtà in cui si muove: epoca, cosa succedeva in quella determinata città, regione, stato in quel momento, anche se è un’opera contemporanea ovviamente, sapere il più possibile per dare un’anima vera al personaggio che dovrò interpretare, partendo dal macro, per arrivare poi al micro, con chi si relaziona, la sua storia, i suoi sogni, le sue paure, che corpo ha, come si muove nello spazio, come parla, lo studio di preparazione è bellissimo! E’ la creazione pura! 
-Eh! Bisogna essere anche maghi ed equilibristi infatti! Ma alla fine si non ci siamo quando stiamo lavorando, e ci siamo tantissimo quando stiamo fermi, è un equilibrio diverso, ma comunque accettabile da chi ti vuole bene. Non è il tempo passato insieme che fa la differenza, ma la qualità del tempo che passi insieme che deve essere speciale, e da figlia di un pilota, lo so bene. Non ho ricordi dell’assenza di mio padre, perché il tempo che lui dedicava a noi era fantastico, pieno di giochi, scherzi, letture, corse al parco. 
-Rispondo a questa vostra bella intervista al mio 9° giorno di #iorestoacasa appunto, e in questo momento tutti i progetti che avevo, per esempio dovevo fare il mio stand up comedy ad aprile qui a Roma, e niente, saltata! Un altro lavoro, il bellissimo corteo matildico, in cui interpreterò Matilde di Canossa, slittato a fine Settembre, questo per quanto riguarda il lavoro, ma in questo clima di sospensione e di attesa che passi la pandemia, mi fa strano pensare a progetti futuri. La prima cosa per me in questo momento è sperare di essere una brava zia per i miei due nipotini nati 5 mesi fa Linda e Tommaso, 2 gemelli bellissimi e simpaticissimi, che amo immensamente, spero di poterli riabbracciare presto visto che è già un mese che non li vado a trovare per precauzione, e soprattutto di regalargli un futuro migliore. 
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