Letizia Dispare


Letizia Dispare


-E’ difficile trovare il momento preciso in cui ho iniziato ad interessarmi all’arte; da piccolina ero già rapita dal canto, dalla recitazione, dalla scrittura e nei momenti liberi non mi dedicavo ad altro. Alle elementari nelle recite mi ritrovavo sempre a ricoprire il ruolo della protagonista e questo non mi rendeva nervosa, anzi, mi piace moltissimo. Non essendo figlia d’arte e non avendo parenti vicini con passioni simili alle mie all’inizio non sapevo bene come muovermi e ho cominciato a studiare per conto mio, ricordo ancora la mia videocassetta “Corso di canto per principianti” oppure il mio primo libro di W.Shakespeare “Romeo e Giulietta” passavo ore a studiarne i versi e a recitarli chiusa nella mia cameretta. Quante musicassette e poi cd portavo nel mio zaino..avevo sempre le cuffie alle orecchie. Devo dire grazie alle scuole che ho frequentato e ai percorsi paralleli che offrivano a noi studenti se ho iniziato a studiare seriamente in ambito artistico, alle medie chitarra e canto e alle superiori si è aggiunta recitazione. Andando avanti ho continuato frequentando Accademie multidisciplinari, Masterclass, lezioni individuali,.. lasciandomi contaminare dai vari Metodi e approcci. Quando ho realizzato che davvero volevo fare l’artista mi sono rimboccata le maniche, lavoravo per pagarmi gli studi e le varie spese,cercando di prendere parte a più progetti possibili e intraprendere così la mia gavetta. La mia formazione è eterogenea, ho esperienze in ambito teatrale, cinematografico, televisivo, pubblicitario, cabaret e ho pubblicato “Impronta Digitale” il mio disco d’esordio arrangiato e prodotto artisticamente da E. Dabbono. 
-In casa mia aleggiava un’atmosfera che posso definire Pop dalla musica alla tv, da giovanissima non perdevo una puntata di Beverly Hills 90210, i film con Steven Seagal o Kurt Russell erano i preferiti di mio padre prime visioni e repliche annesse. Aspettavo l’estate per due motivi: andare al mare e guardare il Festival Bar. Credo di aver ascoltato le prime musicasette di Eros Ramazzotti, Phil Collins e Robert Miles un milione di volte e adoravo i Backstreet Boys. Crescendo ho scoperto musicisti come Elisa (versione inglese), The Beatles, Red Hot Chili Peppers e attrici come Meryl Streep e mi si è aperto un mondo. 
– Credo fortemente nella formazione artistica, il talento da solo non basta, va plasmato, alimentato e la consapevolezza di Sé e del mestiere sono essenziali. Mettersi in gioco, imparare da più professionisti senza fossilizzarsi su una sola via è un buon modo per costruire la propria dimensione artistica e riuscire a sperimentare! Uno degli aspetti più affascinanti di questo settore è proprio il continuo studio anche quando inizi a lavorare, un cammino verso la conoscenza che non si ferma e che può durare una vita intera. 
-Sono soddisfatta del percorso che ho fatto fino ad oggi e degli obiettivi che ho raggiunto, ma la 
strada è lunga e la voglia di fare esperienze nuove tantissima. Ho dei progetti musicali che vorrei portare fuori dall’Italia e anche dal punto di vista attoriale la direzione è quella. Non mi soffermo molto sul concetto di fama, tengo più ad avere la possibilità di esprimere la mia creatività e poter donare agli altri un’emozione, un senso di libertà, momenti in cui smettere di sentirsi soli. 
-Negli anni ho vissuto un’evoluzione in questo senso, prima forse era tutto un po’ più stereotipato, preassegnato e statico, ma con l’avvento dei social, del digitale in larga scala noto più parità e più possibilità. Adesso anche nel piccolo si può dimostrare di avere le carte in regola per prendere parte a produzioni, progetti, ecc.., c’è spazio per esprimersi e sotto certi aspetti le barriere sono calate, più competizione…è vero, ma anche più vie da sondare! 
– Non è una situazione facile, spesso un artista non viene percepito come un lavoratore a tutti gli effetti, non ci sono tutele specifiche per chi intraprende questa carriera e dall’esterno sembra tutto facile e patinato, ma non è solo feste e copertine sui giornali, c’è molto di più: profondità, spessore, sudore, sacrifici, dedizione. Lo spazio “ai piani alti” per gli emergenti è ridottissimo e se da una parte questo destabilizza dall’altra crea l’opportunità per testare e creare la propria strada in modo alternativo. 
-Valuto molto attentamente ciò che mi viene proposto. Come prima cosa approfondisco il progetto, cerco di capire se fa per me e se rispecchia i miei principi e il mio stile di vita, se mi appassiona e se lo sento vicino. 
Letizia Dispare
– Cerco di avere sempre rispetto per chi mi sta vicino, di coltivare i rapporti e non lasciarmi risucchiare dal lavoro. Dare le giuste priorità è un grande alleato! 
-Sto lavorando ai nuovi brani musicali e al progetto #LDinSong proponendo le canzoni del mio primo album in versione super acustica; scrivendo una serie di corti e producendo molti contenuti per i miei nuovi canali YouTube “Artista Dentro” e “The Hidden Tree”, quest’ultimo è un modo per divulgare il metodo che ho creato e fondato per guidare le persone verso uno stile di vita sano e consapevole attraverso le arti orientali e la Metamedicina. Sto lavorando molto sul fronte pubblicitario e ci sono novità attoriali che ancora non posso svelare. 
-Raramente interpreto una cover, ma quando lo faccio opto per un brano che sento vicino, che abbia un messaggio profondo e un’emotività sincera senza essere per forza romantico, preferisco decisamente presentare canzoni che ho scritto io. In questa fase sono più propensa all’uscita di singoli corredati da videoclip e distribuiti sui vari Digital Stores e su YouTube affiancando il tutto al lavoro di un buon ufficio stampa. 
-Per me le parole chiave sono: distinguersi e formarsi! Consiglio di scegliere con cura a chi affidare la propria formazione artistica e di non fermarsi alla prima esperienza, apprendere da più insegnanti dà una marcia in più. Imparare anche materie diverse e collaterali da quella che è stata scelta come principale, avere una mente aperta e positiva, coltivare l’umiltà e la gratitudine. Essere realisti, costanti e determinati fa la differenza! Un aiuto in più arriva anche dai social, essere creativi e diffondere la propria arte dà la possibilità di costruirsi un pubblico mettendosi alla prova migliorando giorno dopo giorno. 
Crediti foto: TLNA 
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